Emergenza cinghiali in Calabria: ecco la soluzione

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CINGHIALI A CATANZARO - Il lungomare di Catanzaro Lido è irresistibile, anche per i cinghiali. Aria fresca, il mormorio delle onde ed un meraviglioso lungomare dove far schioccare gli zoccoli. Probabilmente è questo che, nella serata del 2 marzo 2023, ha spinto un branco di 12 cinghiali a passeggiare indisturbato sul lungomare della periferia marina di Catanzaro e deve essere stata davvero una bella serata perchè, a quanto pare, questi maialini selvatici stanno facendo una strepitosa pubblicità al capoluogo calabrese. Difatti, altri branchi di cinghiali sono stati avvistati all'ingresso del Parco della Biodiversità ed in prossimità dell'Istituto Tecnico Agrario Vittorio Emanuele II. Il percorso di jogging del Parco è stato persino chiuso, forse per riservarlo ai nuovi turisti. Emergenza cinghiali? Si, ma prima di parlare della soluzione cerchiamo di vederci chiaro.
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COSA MANGIANO I CINGHIALI - I cinghiali sono onnivori o, forse, è meglio dire opportunisti onnivori. I cinghiali si nutrono sia di piante:
  • Erba
  • Ghiande
  • Radici
  • Funghi
  • Patate
  • Grano
  • Riso
  • Mais
  • Avena
sia di animali:
  • Lombrichi
  • Uccelli
  • Lumache
  • Insetti
  • Gamberi
  • Rettili
  • Rane
Sebbene non accada spesso, c'è stato almeno un caso registrato di un branco di cinghiali che ha attaccato, ucciso e mangiato una femmina adulta e sana di cervo. Lo stomaco di un cinghiale può contenere da 5 a 8 litri di cibo e consuma circa il 5% del suo peso corporeo totale, quotidianamente. Poiché i cinghiali mancano di ghiandole sudoripare, preferiscono dormire durante il giorno e cacciare di notte.

I CINGHIALI E L'ECOSISTEMA - I cinghiali sono considerati una specie invasiva, specialmente in Italia. Dal momento che sono opportunisti e mangeranno praticamente qualsiasi cosa gli capiterà sotto tiro, hanno un grande impatto sulle specie in via di estinzione frugando nei loro nidi. 

Mangiano uova di uccelli, rettili ed altre creature. Oltre ad avere un impatto sulle specie in via di estinzione e sui loro habitat, i cinghiali portano anche malattie che contraggono sguazzando nel fango per controllare la temperatura corporea. "Sguazzare" contribuisce anche al danneggiamento di arbusti e alberi perché i cinghiali li sfiorano e vi lanciano sopra insetti.

Uno dei modi più significativi in ​​cui i cinghiali impattano sull'ecosistema è il riuscire a cambiare fisicamente l'ambiente. I cinghiali sono una piaga in vari modi, tra cui l'influenza sulla qualità dell'acqua, la modifica della composizione delle piante e l'influenza sullo sviluppo delle foreste, con conseguente diminuzione del numero di alberi. Calpestano, sradicano, danneggiano e mangiano. Non male per dei piccoli turisti.

I cinghiali selvatici hanno anche un impatto sugli agricoltori e sui campi, ruminando e sradicando, mangiando tutto ciò che riescono a trovare. Quando scavano la terra con il muso, disturbano la regolare chimica del ciclo dei nutrienti nel terreno, provocandone il cambiamento. Questo sradicamento potrebbe anche avere un impatto negativo sulla qualità del suolo. Anche gli animali originari di determinati luoghi possono soffrire, poiché i cinghiali inizieranno a competere con loro per cibo e acqua, disturbando l'equilibrio dell'intera catena alimentare.

Tutto questo squilibrio si verifica quando il numero degli esemplari di cinghiale cresce esponenzialmente senza controllo, quando il numero di cinghiali e risorse disponibili è disallineato. Ma perchè accade? Accade per la mancanza di un predatore naturale. Va da sè giungere alla conclusione che per riarmonizzare l'ecosistema sia necessario introdurre, o re-introdurre, il giusto predatore autoctono. Ma quale?
I PREDATORI DEL CINGHIALE - Il cinghiale ha una lunghissima lista di predatori in base al luogo. Ecco un elenco per citarne alcuni:
  • Leone di montagna
  • Gatto selvatico
  • Ocelot ( un simpatico leopardino )
  • Orsi
  • Volpi
  • Lupi
  • Coyote
  • Alligatori
  • Aquile
  • Tigri
  • Umani
Come comprovato ormai da anni, l'intervento umano non riesce in alcun modo a contrastare la sovrappopolazione di questo animale. Non resta che affidarsi al lupo, predatore autoctono, non invasivo e, tendenzialmente, non aggressivo con l'essere umano.

LUPI PER CONTRASTARE L'EMERGENZA CINGHIALI - I lupi tendono a diventare i predatori apicali in qualunque habitat essi occupino. Il tipico lupo può mangiare da 40 a 60 cinghiali in un anno e questi numeri possono diventare impressionanti se si prendono in considerazione branchi più grandi. Il territorio di un branco può essere piccolo ( 50km ) o grande ( 1.000 ) a seconda della disponibilità di cibo. Non sarebbe quindi necessario inserire molti esemplari, quanto dargli a disposizione una porzione di territorio piuttosto ampia.

In quanto cacciatori opportunisti, i lupi svolgono un ruolo fondamentale nella gestione delle popolazioni di cinghiali. Il loro obiettivo sono le prede giovani, anziane e malate  e ciò aiuta a mantenere quelle popolazioni animali a livelli sani e previene il rischio di sovrappopolazione.
Le carcasse lasciate dai lupi grigi possono diventare pasti di recupero per altri animali, come le volpi, conferendo a questo animale un altissimo valore ecosistemico.

I LUPI SONO PERICOLOSI? - Per alcune persone sono carini, mentre per altre hanno un aspetto feroce. È fondamentale notare che, indipendentemente da come li percepiamo, è necessario essere meticolosi quando si ha a che fare con questi animali. I lupi dal canto loro, essendo animali molto cauti ( molto di più rispetto ai cani randagi ), evitano il contatto con l'uomo. Quindi non rappresentano una minaccia per l'uomo. In tutto il mondo, ogni anno, si registrano 10 morti umane a causa del lupo. Il cinghiale, ogni anno, causa una media di 13 morti, ma non nel mondo, solo in Italia.

Con una lunga storia di rivalità tra umani e lupi, c'è una certa riluttanza da parte dei lupi quando pensano di lanciare un attacco contro gli umani. E possiamo dire che questa improvvisa paura di attaccare gli umani è scaturita dalla loro esperienza ancestrale, quando proprietari di fattorie e cacciatori usavano trappole, esche, veleni, richiami, lacci e fosse per ucciderli.
In Sila sono già stati reintrodotti alcuni esemplari, tuttavia è necessario garantire la sicurezza del predatore ( vedi Marcellinara ) e permettergli di occupare anche le aree boschive limitrofe al capoluogo. In brevissimo tempo il problema sarebbe risolto.

IL LUPO ITALIANO O LUPO APPENNINICO - Il lupo italiano normalmente pesa circa 20 kg, anche se alcuni maschi eccezionali possono raggiungere i 45 kg. Può misurare fino a un metro e mezzo di lunghezza e fino a 70 cm di altezza al garrese. Normalmente è di colore grigio, giallo bruno, che può diventare più rosso in estate. La sua faccia e il ventre sono di colore più chiaro con strisce più scure sul dorso, sugli arti anteriori e sulla punta della coda. Normalmente vive in un branco di un massimo di sette individui.
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Fino alla metà del 1800, il lupo italiano era presente in tutta la penisola italiana, compresa la Sicilia, ma la caccia estensiva e l'avvelenamento hanno quasi portato all'estinzione della specie. Ad un certo punto, si pensa che ne fossero rimasti meno di 100 esemplari. Attualmente in Italia sono presenti circa 1500-2500 esemplari di lupo. Che ne dite di reinserirne una ventina in più?
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